La Displasia dell' Anca: segni, sintomi e trattamento!!
Scritto da Giuseppe LenzoCos'è?
La Displasia dell'anca è una patologia di natura congenita, ovvero già presente alla nascita.
Un tempo, denominata lussazione congenita d’anca, si veniva a conoscere la patologia solo durante la fase di lussazione, da cui il nome, cioè quando i capi avevano perso il loro rapporto. Oggi invece con uno Screening veloce e sicuro, attraverso l'ecografia tra i 45 e 60 gg di vita del bebé, si riesce ad intervenire precocemente per migliorare l'evoluzione della patologia.
Si presenta con una displasia della cartilagine del fondo acetabolare e della testa del femore, con concomitante lassità capsulo – legamentosa, per cui i capi articolari non si trovano perfettamente congruenti..
E’ una malattia ereditaria, con predominanza nel sesso femminile e nella razza bianca, e si presenta attraverso 4 fasi:
1) Prelussazione: fase iniziale, è presente solo la displasia;
2) Sublussazione: testa del femore inizia ad allontanarsi dal solco dell’acetabolo;
3) Lussazione: assenza di contatto tra testa del femore e acetabolo
4) Lussazione inveterata: testa del femore forma una neo-articolazione con l’ala iliaca.
Segni clinici
Tra i segni clinici più evidenti a un occhio esperto risulta la comparsa della terza plica cutanea in uno dei due arti, dunque mettendo a paragone i due arti si nota una asimmetria delle pliche cutanee.Il segno dello scatto ( di Ortolani ) e il segno dello Stantuffo sono anche questi specifici per individuare una displasia con conseguente lassita dell'articolazione femoro-acetabolare presa in considerazione. Inoltre, se compiamo dei movimenti sulla piccola anca del bambino noteremo una limitazione funzionale in abduzione.
Se la patologia non viene diagnosticata precocemente , allora i segni piu evidenti saranno il ritardo nell'esordio della deambulazione e la presenza di zoppia da caduta.
Oggi questa patologia viene diagnosticata subito attraverso dei controlli ecografici a tappeto (obbligatori). Dopo i 4 mesi è necessaria una radiografia poiché i tessuti molli sono divenuti ossei.
Come si tratta?
Innanzitutto bisogna prevenire il progredire della malattia attraverso alcuni accorgimenti che le mamme dovranno tenere a mente come ad esempio i posizionamenti del bambino ( interporre tra le anche un cuscino divaricatore che tiene in abduzione ed extrarotazione gli arti, per mantenere la testa del femore all’interno dell’acetabolo) .
Trattamenti di kinesi passiva e trazione continua verso il basso e medialmente dell’arto displasico portano a centrare la testa del femore, con conseguente blocco in abduzione con gessautre o bendaggi con fasce per mantenere la correzione (a mio avviso, l'utilizzo di ortesi con blocco agli arti ed all’addome, che mantengono gli arti in abduzione ed extrarotazione sono a mio avviso migliori dei gessi, per l’igiene ad esempio).
In ultima analisi, se vi è una situazione complicata che porterà ad uno scivolamento importante della testa, si ricorre all'intervento chirurgico di osteotomia a livello del bacino per ridurre la sfuggenza e a livello del femore per ridurre il valgismo.
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