I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi. Utilizzando tali servizi, accetti l’utilizzo dei cookie da parte nostra.

Dott. Giuseppe Lenzo

fisioterapia - Riabilitazione - Rieducazione

cerca nel sito

Newsletter

Se vuoi rimanere aggiornato sulle novità nel campo della fisioterapia iscriviti alle nostre newsletter

Venerdì, 05 Febbraio 2016 09:09

La Displasia dell' Anca: segni, sintomi e trattamento!!

Scritto da
Vota questo articolo
(0 Voti)

Cos'è?

La Displasia dell'anca è una patologia di natura congenita, ovvero già presente alla nascita.

 

Un tempo, denominata lussazione congenita d’anca, si veniva a conoscere la patologia solo durante la fase di lussazione, da cui il nome, cioè quando i capi avevano perso il loro rapporto. Oggi invece con uno Screening veloce e sicuro, attraverso l'ecografia tra i 45 e 60 gg di vita del bebé, si riesce ad intervenire precocemente per migliorare l'evoluzione della patologia.

 

Si presenta con una displasia della cartilagine del fondo acetabolare e della testa del femore, con concomitante lassità capsulo – legamentosa, per cui i capi articolari non si trovano perfettamente congruenti..

 

E’ una malattia ereditaria, con predominanza nel sesso femminile e nella razza bianca, e si presenta attraverso 4 fasi:

1) Prelussazione: fase iniziale, è presente solo la displasia;

2) Sublussazione: testa del femore inizia ad allontanarsi dal solco dell’acetabolo;

3) Lussazione: assenza di contatto tra testa del femore e acetabolo

4) Lussazione inveterata: testa del femore forma una neo-articolazione con l’ala iliaca.

 

Segni clinici

Tra i segni clinici più evidenti a un occhio esperto risulta la comparsa della terza plica cutanea in uno dei due arti, dunque mettendo a paragone i due arti si nota una asimmetria delle pliche cutanee.Il segno dello scatto ( di Ortolani ) e il segno dello Stantuffo sono anche questi specifici per individuare una displasia con conseguente lassita dell'articolazione femoro-acetabolare presa in considerazione. Inoltre, se compiamo dei movimenti sulla piccola anca del bambino noteremo una limitazione funzionale in abduzione.

 

Se la patologia non viene diagnosticata precocemente , allora i segni piu evidenti saranno il ritardo nell'esordio della deambulazione e la presenza di zoppia da caduta.

Oggi questa patologia viene diagnosticata subito attraverso dei controlli ecografici a tappeto (obbligatori). Dopo i 4 mesi è necessaria una radiografia poiché i tessuti molli sono divenuti ossei.

Come si tratta?

Innanzitutto bisogna prevenire il progredire della malattia attraverso alcuni accorgimenti che le mamme dovranno tenere a mente come ad esempio i posizionamenti del bambino ( interporre tra le anche un cuscino divaricatore che tiene in abduzione ed extrarotazione gli arti, per mantenere la testa del femore all’interno dell’acetabolo) .

 

Trattamenti di kinesi passiva e trazione continua verso il basso e medialmente dell’arto displasico portano a centrare la testa del femore, con conseguente blocco in abduzione con gessautre o bendaggi con fasce per mantenere la correzione (a mio avviso, l'utilizzo di ortesi con blocco agli arti ed all’addome, che mantengono gli arti in abduzione ed extrarotazione sono a mio avviso migliori dei gessi, per l’igiene ad esempio).

In ultima analisi, se vi è una situazione complicata che porterà ad uno scivolamento importante della testa,  si ricorre all'intervento chirurgico di osteotomia a livello del bacino per ridurre la sfuggenza e a livello del femore per ridurre il valgismo.

Letto 3109 volte Ultima modifica il Venerdì, 05 Febbraio 2016 10:02

Lascia un commento

Assicurati di inserire (*) le informazioni necessarie ove indicato.
Codice HTML non è permesso.

Area Riservata

Orari studio

Da lunedi a venerdi

  • mattino 9.00 - 12.30
  • pomeriggio 14.30 - 19.00


Per maggiori informazioni e appuntamenti ti preghiamo di contattare il nostro studio fiosioterapista a Brolo negli orari indicati

Telefono: +39 334 3916876
Email: studio@giuseppelenzo.it
Indirizzo: Piazza Stazione, 2
98066 Brolo (ME)