Soffri anche tu del “Gomito del Tennista”, ma non hai mai giocato a tennis??
In effetti, sono molte le attività, sportive e non, che possono causare la comparsa di questa fastidiosissima condizione.
Andiamo a scoprire cos’è!!
Cos’è il gomito del tennista o epicondilite
Sebbene il termine medico per indicare il gomito del tennista – epicondilite – possa far pensare a un’infiammazione, lo stato doloroso è dato in realtà da una degenerazione dell’inserzione osteo-tendinea dei muscoli epicondiloidei-estensori.
Ti spiego meglio: il gomito è un’articolazione che unisce l’osso del braccio all’avambraccio. Ora, all’estremità inferiore dell’omero si trova l’epicondilo laterale, una protuberanza che funge da punto di inserzione per i muscoli dell’avambraccio, che si legano all’osso tramite i tendini ( ed è proprio qui che si instaurano i processi di degenerazione mio-tendinei ).
I sintomi del gomito del tennista
Sono 3 i sintomi più diffusi :
- dolore localizzato nella zona del gomito o che si irradia lungo l’avambraccio fino ad arrivare al polso;
- dolore in seguito all’uso del polso o della mano;
- indebolimento del polso e dell’avambraccio.In alcuni casi, insomma, il gomito del tennista può diventare limitante nello svolgimento delle normali attività quotidiane.
Come comportarsi in caso di gomito del tennista
Per quanto riguarda il dolore da epicondilite può essere affrontato, previe consulenza e prescrizioni del tuo medico, attraverso trattamenti Fisioterapici (Laser ND-YAG, TECARTERAPIA,TENS), crioterapia ( ghiaccio ) e associazione di terapia farmacologica.
Il riposo resta il migliore alleato per evitare ricadute o, peggio, cronicizzazione.
Per curare il gomito del tennista, e poi prevenire eventuali ricadute , ti posso dare utili consigli:
• riscalda i muscoli del braccio prima di iniziare un’attività sportiva;
•fai esercizi di stretching per il polso: fletti ed estendi i polsi usando i pesi appositi, in questo modo aumenterai la forza senza danneggiare i tessuti.
•quando devi sollevare qualcosa, cerca di tenere i polsi diritti e rigidi: in questo modo saranno i muscoli dell’avambraccio superiore, più grandi e robusti, a fare il lavoro che altrimenti farebbero i muscoli dell’avambraccio inferiore, più piccoli e meno potenti.
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